Era ospite del Centro Visite del Parco d'Abruzzo a Pescasseroli da quando fu trovata, nel 1993, da alcuni escursionisti: a pochi mesi dalla nascita aveva perso la madre e vagava per le valli in un evidente stato di denutrizione. Le guardie del parco l'hanno rintracciata e portata al centro di primo soccorso. Nutrita e accudita dal personale del Parco, riuscì a superare la crisi.
Purtroppo l’assenza della madre e dei suoi insegnamenti hanno impedito a Lauretta di essere reintrodotta in natura.
Anche se la storia di Lauretta, attraverso l’entusiasmo dei bambini che l'hanno conosciuta è servita a ad avvicinare la gente agli orsi, dobbiamo continuare fare tutto il possibile per impedire che la cattiveria dell’uomo e la sua superficialità producano altri orfani di orso tristemente destinati ad una vita in cattività. Nessuna cura umana, nessun nostro insegnamento, nessuna nostra carezza potrà mai infatti rimpiazzare quello che solo una madre orso sa dare e insegnare al suo piccolo: la capacità di continuare a vivere nelle sue foreste e nelle sue montagne
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